Sull’ Amore

Amore è consequenziale al concetto di libertà:

Non può esservi amore senza dono di libertà.

In questa sede non possiamo fare altro che avere riguardo al concetto di amore in funzione di ciò che l’uomo riesce ad intendere o dovrebbe avvertire. Se tentassimo, infatti, di definire l’amore in senso assoluto non vi riusciremmo poiché entreremmo in una “qualità” che contraddistingue Dio. Non potremmo certo darne definizione esauriente, ma solo in forma assai modesta ed approssimativa. L’Amore andrebbe inteso come un Egoismo che abbraccia il Tutto, come Forza di attrazione, Forza di sostegno di tutte le cose. Esse sembrano sorreggersi le une alle altre, e ciò grazie alla forza di coesione che le tiene insieme. L’amore è il perno attorno al quale girano tutte le cose; in fisica potremmo definirla forza gravitazionale. Ma preferisco fermarmi alla mirabile definizione che volle dare Dante con il famoso verso che chiude l’ultimo canto del Paradiso: “Amor che move ‘l sole e l’altre stelle”.

Per la mia visione umana devo giungere alla coscienza di essere parte del Tutto, anzi, di essere il Tutto io stesso. Allora Amore è operare per le altre porzioni di questo Tutto cui appartengo. Se al contrario continuo ad agire solo per amore di me stesso, cioè egoisticamente, perché erroneamente convinto di essere parte separata da quel Tutto, altro non farò che impegnarmi in uno sforzo affinché tale separatezza permanga, negandomi, così facendo, quella super-coscienza o consapevolezza della mia appartenenza ad un’unica infinita unitarietà. Operare in Amore è dunque avere finalmente compreso di essere Tutto. Immotivato pertanto sarebbe il conflitto. Esso conflitto permane altresì fintantoché io, sentendomi ancora parte, mi sforzerò per adoperarmi in favore del fratello che sento separato e lontano da me. Nessuno sforzo, nessun conflitto avvertirò, invece, quando avrò compreso che il fratello – in visione unitaria – sono io stesso. Così opererò non per DOVERE, poiché sento cioè giusto fare qualcosa nei confronti del fratello, ma per AMORE di lui: cioè di Me!!

Ma oggi la lezione consiste nell’apprendere quanto detto per poterlo mettere in pratica (la vita è paragone delle parole!). Nella nostra condizione attuale avremo conflitto poiché avvertiamo fortissima la sensazione di separatezza dagli altri. Quando saremo avvezzi ad operare in Amore il conflitto sparirà. La scelta d’amore sarà un’abitudine, sopraggiungerà spontaneamente ed automaticamente. In altri termini: la reiterata actio in amore mi farà procedere lungo il percorso che conduce alla Coscienza-conoscenza; questa, una volta ampliatasi, farà cessare quel conflitto perché avrò raggiunto la fase in cui avrò dimenticato quel me stesso separato; in tal modo sarò riuscito a ritrovare il vero autentico Me.

Ed ecco la chiave:

“In qualunque loco cerchiate Dio già state pregando;

in qualunque loco cerchiate voi stessi già state cercando Dio;

in qualunque loco cerchiate il fratello state già cercando voi stessi

ma in qualunque loco dimentichiate il fratello

avete già perduto Dio;

così come quando abbiate trovato Dio

vi accorgerete di aver già obliato voi stessi.”

Occorre tuttavia avere accortezza nel sostenere di agire con amore; amare a parole, senza che segua un comportamento consequenziale, ovviamente non basta. Amare è difficile! Ed è difficile perché l’amore, quello vero, è sempre congiunto al sacrificio, piccolo o grande che sia, dunque connesso al dolore.

Spesso la vita ci pone difronte a scelte laceranti e difficili, come dipanare il dubbio? Anche in questo caso il Cristo ci diede la soluzione…: scegliere di imboccare la porta stretta, quella più difficile, quella più dolorosa.

Nel “logo” di questo sito, a guardare con attenzione, è stata raffigurata una costruzione ed una bisaccia.

La bisaccia che non invecchia è l’unica che potremo portare con noi oltre i confini della morte; è la bisaccia in cui avremo raccolto le nostre perle, ossia le nostre buone azioni, il nostro aver donato amore disinteressatamente e con sacrificio.

Mentre la costruzione, che un tempio potrebbe essere, possiede due porte una larga ed una stretta allo scopo di poterci rammentare sempre che scegliere la stretta è certamente la scelta più difficile e dolorosa, ma quasi certamente quella giusta!

 

Torna su