CAP XVII

Sull’ Accompagnamento

Cristo sarà umanamente comite dell’uomo e cioè sarà al nostro fianco sia nelle tribolazioni – nell’azione consolatoria – che vocazionalmente: la Sua missione è infatti legata alla Sua scelta libera di “Accompagnare” l’Umanità tutta, composta da Suoi fratelli, come Egli Dio-Uomo vedeva e vede tutti e ciascuno di noi.

Egli infatti dice: “Se due o più si riuniranno a pregare nel mio Nome, Io sarò con loro” (ad intendere che sarà loro compagno).

Egli non disse “Io sarò con voi..”, ma “Io sono con voi, fino alla fine del mondo”.

Nell’affermazione v’è la promessa; e nella promessa v’è la certezza che Egli è qui, come in ogni attimo della vita umana: qui ed ora.

Ed ancora: Gv.17/6 “Ho manifestato il Tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano Tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la Tua parola.”

Il nostro Fratello maggiore, nel vedere noi piccoli dibatterci faticosamente per risalire, ha deciso, per libero quanto incommensurabile dono d’Amore, di accompagnarci nell’opera di riparazione dello strappo, avviandola Egli Stesso ed insegnandoci nel contempo ad usare gli strumenti per attuarla. In altre parole ci accompagna e ci aiuta ad operare la riconciliazione con il Tutto.

E per ciò stesso, da un canto offre l’Accompagnamento di tipo umano con il consolare chi Lo invoca; dall’altro offre l’Accompagnamento Vocazionale come Propria Scelta di Dio parte di Sé ed in sé uomo.

In questo dedalo di misteriosi elementi che sembrano miscelarsi tra loro non possiamo non intravedere i due aspetti: quello divino e quello umano.

Come parte del Sé, e dunque porzione di Dio, Egli seppe aderire compiutamente al piano salvifico che avvertì come Giusto – ma non giusto in quanto tale, secondo i parametri dell’umano sentire, bensì per moto d’amore – ; come uomo la Sua scelta segnò e legò karmicamente il proprio Sé ai Sé di tutta l’umanità e quindi di ciascun uomo.

Egli allora – dobbiamo credere – rimarrà al fianco dell’ultimo uomo finché anche questi non sarà salvo. Nessun uomo, dunque, sarà mai realmente solo… Anche quando sopraggiungesse il momento più desolante o il dolore più devastante, non rimarrà inascoltato, non sarà abbandonato.

Cristo, pertanto, non ci ha accolto, ma ci accoglie sempre, in ogni momento della nostra esistenza. L’Amore, quello vero, non è costrizione. Egli non ci impone nulla. Così, solo se e quando lo vorremo potremo a nostra volta accogliere Lui; solo allora si verificherà l’abbraccio che ci trasformerà.

Egli accompagna chi L’accolse vivendo in Lui e con Lui; accompagna chi non L’accolse, attendendolo pur sempre con l’ansia del padre che attende il figlio che non imbocca la via del ritorno, del ritorno verso casa, la Casa. Egli ama d’amore infinito i figli della Casa del Padre, coloro cioè che aprirono il loro cuore all’inondo del Logos; ma ama altresì d’amore infinito chi non Lo ha accolto: infinito è pari ad infinito. Perciò con il termine “vocazionale” potremo affermare che Egli è “vocato” all’amore. E così sceglie di restare al nostro fianco, anche al fianco di coloro che rimangono ignari della Sua amorevole presenza.

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